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Bonus 800 euro Aprile e Maggio, non servirà rifare la domanda

da Redazione
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L’indennità COVID-19 di 800 euro per le Partite Iva per i mesi di Aprile e Maggio sarà probabilmente accreditata in automatico sul conto e non sarà necessario presentare una nuova domanda. Al vaglio anche l’inclusione di colf e badanti


Bonus 800 euro Aprile e Maggio, non servirà rifare la domanda. Con il Decreto Aprile il Governo sta pensando ad un modo per accreditare il bonus relativo al mese di Aprile senza la necessità della presentazione di una nuova domanda. Questo almeno è ciò che ha dichiarato in serata il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la rassegna stampa. Finalmente un provvedimento logico, verrebbe da dire. Eh sì perché un altro click day, un altro PIN e un altro data breach, proprio non riusciremmo a tollerarli. Se non ci fosse da piangere farebbe piuttosto sorridere anche il fatto di parlare già del nuovo accredito per il bonus di Aprile quando in molti devono ancora ricevere il pagamento del bonus di 600 euro per il mese di Marzo.

Tra domande errate, domande duplicate, domande scomparse e IBAN sbagliati (che non è ancora possibile modificare!) migliaia di lavoratori sono rimasti a bocca asciutta.


Bonus 800 euro Aprile e Maggio

E’ verosimile che l’importo del bonus per i mesi di Aprile e Maggio possa salire anche a 700 o 800 euro, questo almeno è quanto dichiarato nei giorni scorsi dalla ministra Catalfo. Sarebbe comunque un atto dovuto considerato che nel mese di Marzo si è lavorato una settimana in più prima del lock down. E anche se sappiamo tutti benissimo che chi ha una partita iva o un’attività autonoma con 800 euro non ci paga nemmeno le spese di gestione, questi soldi si attendono comunque come oro colato. Perché in questa situazione qualunque importo è meglio di niente, ma chi li manda deve sapere che non sarà con questa elemosina che riuscirà a risanare la situazione. Né tanto meno servirà a placare le tante polemiche intorno alla riapertura. Molti esercenti infatti preferirebbero rimanere ancora chiusi e percepire il bonus piuttosto che riaprire con delle restrizioni inattuabili, e che comunque andrebbero ad incidere negativamente sull’economia dell’attività.

I lavoratori destinatari del Bonus 800 euro Aprile sarebbero gli stessi a cui era destinato il Bonus 600 euro del mese di Marzo: artigiani, commercianti, liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, coltivatori diretti e dipendenti agricoli a tempo determinato, dipendenti dello spettacolo e stagionali. Al vaglio l’ipotesi di destinare il bonus anche a colf e badanti che erano rimasti fuori dalle misure di sostegno economico. Non è chiaro se per questi ultimi sarà possibile chiedere anche il pagamento degli arretrati per il mese di Marzo.


Domanda Indennità COVID-19 Aprile e Maggio, basterà un click?

Il Presidente Conte durante la rassegna stampa sulla FASE 2, con la sua ormai classica diretta Facebook, ha dichiarato che il Governo sta studiando un modo per accreditare il Bonus 800 euro per il mese di Aprile senza far rifare la domanda agli utenti. Il ché sarebbe sensato e logico visto il caos creatosi per la presentazione della domanda per l’indennità COVID-19 di 600 euro, ma si rischierebbe, anche in questo caso, incorrere in qualche problemino.

In primo luogo si rischierebbe di erogare un pagamento a chi non ha più diritto. Pensiamo a chi è andato in pensione proprio nel mese di Aprile, o a chi, per motivi non necessariamente legati al coronavirus e al lock down, ha chiuso la propria partita iva o attività autonoma. Oppure lavoratori stagionali che avevano diritto a percepire il pagamento per il mese di Marzo perché disoccupati e che invece, per grazia ricevuta, hanno avuto un contratto nel mese di Aprile. In questi casi si renderebbe necessaria l’apertura di un sacco di pratiche per la restituzione degli importi percepiti indebitamente.

Un altro problema potrebbe sorgere con i codici IBAN dei conti correnti. Chi ha percepito il bonus 600 euro del mese di Marzo potrebbe aver cambiato o chiuso il proprio conto corrente, ciò significa che dovrà essere comunque implementata la possibilità di fare richiesta cambiando le coordinate bancarie, a meno che non verrà erogato dall’INPS un pagamento tramite bonifico domiciliato in posta.

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