Da diversi mesi circolano in rete articoli con titoloni che sembrano promettere soldi facili erogati dallo Stato per chi soffre di specifiche patologie come diabete o disturbi della tiroide. Si tratta di bonus assolutamente inesistenti.
Bonus diabete, bonus tiroide e altre bufale per gli invalidi. In molti ci avete scritto per chiedere informazioni sui vari bonus “patologia” di cui si sente parlare da diversi mesi. La realtà purtroppo è ben diversa da quello che può sembrare leggendo certi titoloni che danno per certo un bonus praticamente inesistente. Vi spieghiamo come funzionano i titoli-bufala acchiappaclick che si prendono gioco di malati e invalidi.
Perché non esistono né il bonus diabete né il bonus tiroide
Premettiamo che l’unico trattamento assistenziale per patologia erogato dall’INPS è quello per chi è affetto da tubercolosi. Per tutte le altre patologie non esistono rimborsi, agevolazioni , né tantomeno bonus. Ultimamente invece si leggono in rete articoli con titoli completamente inventati che promettono bonus di ogni tipo. L’unico scopo di questi articoli è quello di far cliccare l’interessato sul titolo per aprire l’articolo, il quale alla fine non contiene altro che fuffa.
Alcuni lettori, inoltre, non si sprecano nemmeno più a leggere gli articoli, e per questo andranno a dormire convinti che domani qualcuno pagherà per la sua patologia solo perché “l’ho letto su internet“.
Ma non si tratta esattamente di articoli bufala poiché, andando a leggere bene, si fa riferimento a “patologie che danno diritto all’invalidità civile“. Questa frase, scritta in questo modo, non significa assolutamente nulla. L’invalidità civile, infatti, prevede un range di gravità da 0 al 100%, e la pensione di invalidità spetta solo a chi ottiene una percentuale superiore al 74%. L’interessato, inoltre, per avere diritto alla pensione, deve soddisfare altri requisiti socio-reddituali, in poche parole non basta essere malati per avere la pensione di invalidità.
Una percentuale di invalidità al 50%, ad esempio, non da diritto alla pensione, ma è comunque una percentuale superiore allo zero che riconosce al cittadino un determinato grado di invalidità.
Non è detto quindi che la pensione di invalidità spetti a chiunque soffra di determinate patologie come diabete o ipertiroidismo. Questo perché il fatto di esserne affetti non è l’unico requisito utile all’ottenimento della pensione di invalidità, men che meno di un bonus.
La percentuale di invalidità non è determinata solo dalla patologia
Chi presenta una domanda di invalidità civile viene poi chiamato a visita da parte dei medici ASL o INPS, che determineranno il grado di invalidità espresso in percentuale da 0 a 100. Questo accade poiché non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stesso male. Anche anche l’assunzione di farmaci per curare le patologie (pensiamo ad esempio alla chemioterapia) possono avere degli effetti completamente diversi su pazienti diversi. E’ per questo che la percentuale di invalidità viene stabilita dai medici a seguito della visita medica. Il grado di invalidità esprime sostanzialmente la nostra condizione fisica, oltre che psichica, e il grado di autonomia che abbiamo nello svolgimento delle azioni quotidiane (lavarsi, vestirsi, cucinare, fare la spesa, ecc…). Più è bassa la nostra autonomia, più alta sarà la percentuale di invalidità assegnata dai medici.