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Come farsi licenziare per prendere la disoccupazione Naspi

da Redazione
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Molti lavoratori si chiedono come poter prendere la disoccupazione senza dover dare le dimissioni, ebbene esiste più di un modo per farsi licenziare e prendere la Naspi.


Come farsi licenziare per prendere la disoccupazione Naspi. C’è da premettere che questa serie di indicazioni che stiamo per darvi sono assolutamente legali. Il lavoratore che decide coscientemente di farsi licenziare non corre alcun rischio, proprio perché la normativa della Naspi prevede la possibilità di accedere alla disoccupazione anche dopo un licenziamento disciplinare, cioè per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo.


Con il licenziamento per giusta causa la decorrenza della Naspi slitta di un mese

Nella Circolare INPS 94 del 2015 infatti si legge che “il termine di sessantotto giorni per la presentazione della domanda decorre dalle date di seguito individuate: trentesimo giorno successivo alla data di cessazione a seguito di licenziamento per giusta causa” e che in tal caso la Naspi decorre dal 38° giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro se la domanda viene presentata entro il 38° giorno. Invece, se presentata successivamente, ma non oltre i 98 giorni successivi al termine del rapporto di lavoro, l’indennità decorre dal giorno successivo a quello in cui si presenta la domanda.


Differenza tra licenziamento per giusta causa, licenziamento per giustificato motivo oggettivo e giustificato motivo soggettivo

Il datore di lavoro può licenziare il dipendente con contratto a tempo indeterminato avvalendosi di:

  • licenziamento economico, determinato invece da ragioni economiche o produttive, relative quindi all’assetto dell’azienda. È anche detto licenziamento per giustificato motivo oggettivo;
  • oppure licenziamento disciplinare, cioè determinato da comportamenti colpevoli o dolosi del dipendente, solitamente questo tipo di licenziamento di verifica dopo una o più lettere di richiamo, dipende dalla gravità del comportamento del dipendente.

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo dà ovviamente diritto alla Naspi poiché in questo caso non si evidenzia alcuna responsabilità del lavoratore. Ciò che ci interessa è il licenziamento disciplinare, il quale può essere di due tipi, a seconda della gravità della condotta del lavoratore:

  • il licenziamento per giusta causa è previsto nei casi di condotte più gravi, le quali fanno scattare il licenziamento in tronco ossia senza preavviso; 
  • il licenziamento per giustificato motivo soggettivo è previsto nei casi di comportamenti meno gravi per le quali è comunque dovuto il preavviso.

In entrambi i casi resta fermo il diritto alla Naspi.


Come farsi licenziare per prendere la disoccupazione Naspi

Non andare più a lavoro è sicuramente il modo più semplice per farsi licenziare. Tuttavia c’è da dire che il datore di lavoro potrebbe scegliere di non licenziare il lavoratore che si assenta ingiustificatamente, e tenerlo in attivo senza retribuzione. E’ quindi importante considerare questo aspetto poiché fino a che il contratto di lavoro resta in piedi non c’è la possibilità di presentare domanda di Naspi.

Superamento del periodo di comporto di malattia. Il dipendente in malattia conserva il posto di lavoro fino al raggiungimento dei 6 mesi nell’arco dell’anno. Superati i 6 mesi di malattia il lavoratore non ha più diritto alla retribuzione e viene meno anche la conservazione del posto di lavoro. In questo caso quindi il datore di lavoro può scegliere se procedere o meno con il licenziamento. Se si viene licenziati a seguito di superamento del periodo di comporto di malattia bisogna ricordarsi che al momento della domanda di Naspi va presentato anche il certificato di riacquisita capacità lavorativa.

Anche la cosiddetta insubordinazione nei confronti dei superiori può dare luogo ad un licenziamento per giusta causa. Attuare condotte ostili, rifiutarsi di svolgere la propria mansione o venire meno agli obblighi lavorativi darà al datore di lavoro l’occasione per licenziarvi. Ciò vi permetterà di presentare la domanda di Naspi.

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