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Dopo la Naspi cosa si può richiedere?

da Redazione
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Se la tua disoccupazione è finita e ancora non hai trovato lavoro sarai sicuramente preoccupato. Con questo articolo ti aiutiamo a capire come muoverti dopo la Naspi e quali altre prestazioni a sostegno del reddito puoi richiedere.

Dopo la Naspi cosa si può richiedere? Lo sappiamo ormai, l’ASDI, il sussidio spettante dopo la Naspi, è stato abolito con l’introduzione del REI. Nel frattempo, per far posto al Reddito di Cittadinanza, è stato abolito anche il REI a far data da Marzo 2019. Ma allora cosa fare dopo la Naspi in questo confuso susseguirsi di riforme e abolizioni?


Il Reddito di Cittadinanza dopo la fine della Naspi

L’unico sostegno al reddito attualmente in vigore che può essere richiesto al termine della Naspi è il Reddito di Cittadinanza. A differenza della Naspi che viene calcolata sulla retribuzione media del titolare della domanda, il calcolo per l’importo spettante per il Reddito di Cittadinanza viene effettuato in base all’ISEE dell’intero nucleo familiare. Ciò significa che se in famiglia ci sono altri componenti che lavorano o comunque hanno un reddito personale più o meno alto, l’importo spettante per il RdC potrebbe essere molto basso, o addirittura inesistente.

Al termine della Naspi, prima di fare la domanda per il Reddito di Cittadinanza, andrà presentata la dichiarazione ISEE CORRENTE. Tale dichiarazione infatti, così come comunicato nel Messaggio n. 3835 del 23/10/2019, va presentata nel caso in cui si presenti una delle seguenti condizioni:

  • variazione della situazione lavorativa di cui al comma 1 dell’articolo 9 del D.P.C.M. citato, per almeno un componente del nucleo; 
  • variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.


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Nuova domanda di Naspi dopo la fine della precedente disoccupazione

Ebbene sì, pare si possa fare la domanda di Naspi dopo la fine della precedente disoccupazione, anche se questo aspetto non è né confermato né smentito in alcuna normativa. Il rischio che la domanda venga respinta in prima istanza c’è, ma vale comunque la pena provare. Nella peggiore delle ipotesi la domanda verrà respinta.
Al fine dell’accoglimento della seconda domanda, ovviamente, bisogna comunque essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • almeno 30 giornate di effettiva presenza sul lavoro negli ultimi 12 mesi (lavoro dipendente)
  • ultimo rapporto di lavoro terminato involontariamente (scadenza contratto, licenziamento, dimissioni per giusta causa, ecc…)
  • domanda presentata entro 68 giorni dal termine dell’ultimo rapporto di lavoro

Questa possibilità si presenta solo nel caso in cui, durante la prima indennità di Naspi dovesse esserci una sospensione per un’attività lavorativa (lavoro dipendente/subordinato) pari o inferiore a sei mesi. Di seguito un esempio per comprendere meglio se avete o meno la possibilità di richiedere di nuova la Naspi, anche se è appena terminata.

Esempio:

Prima domanda di Naspi: periodo indennizzabile dal 01/04/2019 al 31/12/2019
Primo Contratto di lavoro di 3 mesi che interrompe la Naspi, dal 01/06/2019 al 31/08/2019
Ripresa della Naspi, periodo indennizzabile rimanente dal 01/09/2019 al 31/03/2020
Secondo Contratto di lavoro di 3 mesi che interrompe la Naspi, dal 01/03/2020 al 31/05/2020
Ripresa della Naspi, periodo indennizzabile rimanente dal 01/06/2020 al 30/06/2020

Dal termine dell’ultimo rapporto di lavoro (31/05/2020), alla data del 01/07/2020 saranno trascorsi 30 giorni. Non essendo possibile presentare domanda di Naspi durante il periodo indennizzabile della Naspi precedente sarà possibile presentarla solo a partire dal 01/07/2020 fino al 08/08/2020. In tal caso infatti si hanno a disposizione solo 38 giorni per presentare la domanda poiché i primi 30 (dei 68 disponibili) sono coperti dalla Naspi.

La durata della seconda Naspi sarà comunque pari alla metà delle settimane lavorate durante la prima Naspi, nel caso specifico, avendo lavorato complessivamente 6 mesi la durata della nuova Naspi sarà di 3 mesi. Sempre meglio di niente!

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