Milioni di lavoratori sono oggi sospesi dal lavoro per mancanza del green pass obbligatorio, ma se percepisco il Reddito di Cittadinanza, cosa rischio? Cosa succede se rifiuto il lavoro? Gli ultimi decreti non ne fanno menzione, ma il rischio di decadenza non è così utopico come si pensa.
Green pass e Reddito di Cittadinanza, rischio anche per il sussidio, ecco cosa succede se rifiuto il lavoro. Assenti ingiustificati, sospesi dalla propria attività lavorativa svolta fino al giorno precedente, a casa senza stipendio. La condizione che stanno vivendo oggi milioni di italiani è, da tutti i punti di vista, la più grave mai subita nella storia della repubblica italiana. L’introduzione del lasciapassare verde digitale obbligatorio sta creando una serie di disagi in tutto il paese, non solo per chi si vede violato nei propri diritti fondamentali, ma anche per tutti gli altri che, a causa della mancanza di organico e delle proteste in corso in tutto il paese, subiranno necessariamente dei ritardi nei servizi, essenziali e non.
Green Pass e Reddito di Cittadinanza
RdC e vaccini obbligatori, i dubbi già dal 2019
Immediatamente dopo l’uscita in Gazzetta Ufficiale del decreto n. 4 del 28 gennaio 2019 molti attivisti sensibili al tema dei vaccini hanno posto in evidenza il comma 9 dell’articolo 7, che riportiamo di seguito:
In caso di mancato rispetto degli impegni previsti nel Patto per l’inclusione sociale relativi alla frequenza dei corsi di istruzione o di formazione da parte di un componente minorenne ovvero impegni di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, individuati da professionisti sanitari, si applicano le seguenti decurtazioni:
- una mensilità dopo un primo richiamo formale al rispetto degli impegni;
- tre mensilità al secondo richiamo formale;
- sei mensilità al terzo richiamo formale;
- la decadenza dal beneficio in caso di ulteriore richiamo.
Di fatto il comma 9 non è abbastanza esplicito da poter far tirare subito le somme, per questo la correlazione tra Reddito di Cittadinanza e vaccini obbligatori al momento rimane solo un’ipotesi.
Reddito di Cittadinanza, quando si configura decadenza dal diritto
Di seguito riportiamo alcune delle condizioni che possono portare alla decadenza dal diritto del Reddito di Cittadinanza, quelle che possono essere determinanti per chi non è in possesso del green pass.
Si configura la decadenza dal RdC quando uno dei componenti il nucleo familiare:
- non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione
- rifiuta di aderire ai progetti nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti
- non accetta almeno una di tre offerte congrue ai sensi dell’articolo 4, comma 8, lettera b), numero 5), ovvero, in caso di rinnovo ai sensi dell’articolo 3, comma 6, non accetta la prima offerta congrua utile
Ecco quindi cosa succede se rifiuto il lavoro. Le informazioni relative alle violazioni citate vengono comunicate dai centri per l’impiego e dai comuni entro e non oltre cinque giorni lavorativi dal verificarsi dell’evento da sanzionare. L’INPS, per il tramite delle piattaforme mette a disposizione dei centri per l’impiego e dei comuni gli eventuali conseguenti provvedimenti di decadenza dal beneficio.
Allora appare evidente che sia nel caso della formazione lavorativa, sia nel caso di nuova attività lavorativa e sia nel caso in cui il lavoratore dovesse essere chiamato per svolgere attività di pubblica utilità presso il proprio comune di appartenenza, senza il green pass andrà necessariamente incontro alla decadenza del diritto.
L’unica soluzione? Fare il green pass solo ed esclusivamente nel caso in cui ci dovesse essere una convocazione da parte del Centro per l’Impiego o dal Comune.
Lavoro autonomo unica speranza (forse)
Come già avviene per l’anticipazione Naspi, il lavoratore che percepisce il reddito di cittadinanza ha la possibilità di avviare un’attività autonoma beneficiando di un incentivo denominato Beneficio Addizionale.
Attenzione però, il lavoro autonomo non vi solleva dall’obbligo del green pass, ma è anche vero che se ad esempio lavorate da casa nessuno verrà a bussarvi per verificare il vostro green pass.
Se invece avete un negozio o un’attività aperta al pubblico potreste essere soggetti a verifica da parte delle autorità competenti, anche se il decreto in questione non fa riferimento ai datori di lavoro (seppur comunque lavoratori).
Reddito di Cittadinanza, una sola domanda per tutto il nucleo familiare.
Così il governo decide di dividere anche le famiglie
Premesso che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere per sé, per la propria incolumità e dignità, l’introduzione del green pass obbligatorio inciderà necessariamente sulla stabilità delle famiglie stesse. A meno che non ci siano già alla base solidi valori come amore, affetto e rispetto reciproco, si può incappare in discussioni veramente amare. La scelta di uno solo, in questo caso, potrebbe andare a provocare disagi per tutti gli altri.
Di cosa stiamo parlando? Del fatto che se anche un solo componente del nucleo familiare decidesse di non voler richiedere il green pass e quindi di rifiutare qualsiasi offerta lavorativa per questo motivo, seppur consapevole delle conseguenze, gli altri componenti subirebbero lo stesso destino, pur magari avendo agito diversamente o essendo in disaccordo con le sue idee. Ciò determinerebbe sicuramente uno scontro in famiglia, ma attenzione a non farvi ingannare. Se una legge è sbagliata perché lede la libertà, di azione e di pensiero, anche di un solo individuo, va cambiata la legge e non il pensiero dell’individuo. Vi consigliamo dunque di non farvi trascinare dal rancore e dall’odio, piuttosto attivatevi affinché si possa vedere un radicale cambiamento più equo e giusto.
Escluso dal RdC solo il componente del nucleo che ha dato le dimissioni volontarie
Quanto sopra descritto non si verifica nel caso in cui il componente del nucleo familiare che percepisce il Reddito di Cittadinanza, invece che essere sospeso dal lavoro avesse deciso di rassegnare le dimissioni. In questo caso verrà “depennato” dalla lista dei componenti del nucleo familiare RdC.
Circolare numero 100 del 05/07/2019 / Legge 28 marzo 2019, n. 26 che va modificare e a convertire in legge il Dl 28 gennaio 2019, n. 4
Prima della conversione, i nuclei familiari che avevano tra i componenti lavoratori disoccupati a seguito di dimissioni volontarie non potevano accedere al Reddito di Cittadinanza. La legge di conversione ora limita l’esclusione al solo componente disoccupato che abbia presentato le dimissioni volontarie negli ultimi 12 mesi. Questo determinerà la riduzione di 0,4 punti il parametro della scala di equivalenza ai fini del Reddito di Cittadinanza. La regola non è applicata in caso di dimissioni per giusta causa.