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Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022 dei principali partiti politici + sondaggio

da Redazione
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Chi lo vuole rafforzare, chi lo vuole eliminare, chi sostituire e chi riformare secondo la Commissione Saraceno. La misura economica più criticata di sempre vista sotto la lente d’ingrandimento dei partiti politici, che spesso lo usano come uno strumento di propaganda


Il Reddito di Cittadinanza secondo i principali partiti politici. Oltre 6 milioni di domande di Reddito di Cittadinanza pervenute all’INPS da marzo 2019. I limiti di ISEE e di reddito familiare sono già bassissimi, ciò significa che questa misura è oggi più che mai necessaria per il sostentamento della gran parte dei nuclei familiari in difficoltà.

Per il nostro paese si è trattato certamente di una misura innovativa, che negli anni ha destato non poche polemiche. L’RDC infatti è stato fortemente voluto dal M5S, che anche per questo ha ottenuto una percentuale strabiliante di voti nel 2018. Per alcuni questa misura sarebbe servita servita a mantenere i giovani stravaccati sul divano senza far nulla (salvo poi chiuderli in casa, per due anni, per decreto emanato dall’alto di comode poltrone), per altri si tratta di una misura economica con spesa troppo ingente per essere realizzata. Oggi tutti i partiti politici parlano del Reddito di Cittadinanza nei rispettivi programmi elettorali. In fondo all’articolo il nostro sondaggio per voi.

Certo non è semplice accettare le proposte di chi dal lusso sfrenato della prima classe ritiene di avere la ricetta giusta per una vita agevole nei vagoni in coda al treno, ma, come dicono a Napoli, chest’é.

Dunque non ci rimane che leggere cosa pensano dell’RDC le principali forze politiche in corsa per le elezioni del 25 settembre 2022.


Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022: Alternativa per l’Italia

La coalizione Alternativa per l’Italia, composta da Exit Libertà di Simone di Stefano e Popolo della famiglia di Mario Adinolfi, non si è espressa apertamente sul Reddito di Cittadinanza. Tuttavia nel loro programma è possibile trovare la proposta del Reddito di Maternità, si legge, “per contrastare il collasso delle strutture del welfare (sanità, istruzione, previdenza, assistenza) ormai prossimo con gli attuali tassi di fertilità“, oltre al principio della “Base di Partenza Lineare

Non è chiaro se tale misura sarebbe compatibile o meno con la fruizione del Reddito di Cittadinanza.

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Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022: Azione + Italia Viva (Calenda/Renzi)

L’intenzione di Azione + Italia Viva, secondo quanto si legge dal loro programma, sarebbe quella di riformare il reddito di Cittadinanza, inasprendo le sanzioni e riducendo l’importo dopo il secondo anno di fruizione. Affrontano il problema burocratico della ricerca di un impiego e la difficoltà a svolgere i servizi di pubblica utilità presso i Comuni.

Dal loro programma si legge infatti che per incentivare i fruitori del Reddito di Cittadinanza a lavorare bisognerebbe eliminarlo già al primo rifiuto di un’attività lavorativa congrua. Inoltre propongono la riduzione di un terzo dell’importo dopo il secondo anno di fruizione se non si è ancora trovato un lavoro.

Con un regime sanzionatorio così rigido bisognerebbe anche pensare a rendere l’RDC un sussidio personale e non familiare, altrimenti si rischia che il comportamento di un singolo componente vada a compromettere la sussistenza di tutto il nucleo familiare. Appare dunque evidente che certe persone non sanno nulla della questione.


Il Reddito di Cittadinanza secondo Fratelli D’Italia

Abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro.

Giorgia Meloni resta sul vago, ma neanche troppo. Di certo c’è la volontà di abolire l’RDC, dall’altro lato non è affatto chiaro quale sarebbe il nuovo strumento con cui vorrebbe sostituirlo e con quali regole. Dal punto di vista economico sarebbe sicuramente meglio riformare ciò che già esiste, tanto più se il nuovo strumento sarà simile a quello già esistente.

Immaginate un nuovo nome, nuove regole, nuove norme e circolari, nuove carte, nuovi sistemi informatici. Sarà una spesa enorme.

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Qui il Programma Elettorale di Fratelli d’Italia 2022


Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022: Forza Italia

Anche Berlusconi resta sul vago. Letteralmente non è chiaro cosa si intenda con “Riforma del Reddito di Cittadinanza come politica di sostegno all’occupazione e trasformazione in una misura di sussistenza specifica.

Sembra quasi che vogliano dare il Reddito di Cittadinanza solo a chi lavora ma ha uno stipendio basso, il resto della frase potrebbe voler dire tutto e il contrario di tutto.

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Qui trovate il Programma Elettorale 2022 di Forza Italia


Il Reddito di Cittadinanza secondo Impegno Civico

Il programma di Impegno Civico del prode Luigi Di Maio risulta ad oggi ancora un po’ scarsino. Scritto male, scansionato peggio e firmato di corsa. Nel loro programma non si fa menzione del Reddito di Cittadinanza. Misura su cui lo stesso Luigi ha fondato la sua carriera politica, e che gli è valsa due ministeri, oggi è praticamente scomparsa dal registro. Evidentemente per lui va bene così com’è.


Il Reddito di Cittadinanza secondo Italexit

Anche Paragone ci va giù pesante. “Il Reddito di Cittadinanza 5Stelle” si legge nel programma “non aveva alcuna finalità se non raccogliere consenso elettorale”. Ma Paragone non era candidato con il Movimento 5 Stelle? Vabbè, andiamo avanti. “La nostra visione è completamente diversa: trasformeremo il RdC in una misura che limiti il disagio sociale ma che non si trasformi in una sorta di regalia per chi non vuole lavorare.” Non è chiaro in che modo vogliano farlo, ma aspettiamo che ci svelino la formula magica.
L’RdC dev’essere una misura finalizzata alla creazione di posti di lavoro reali. Chi riceve il reddito di cittadinanza dovrà sempre rendersi disponibile a lavorare appena viene chiamato, anche con 24 ore di preavviso. Se rifiuterà tre volte, perderà per sempre il reddito, come avviene in altri Paesi europei.

Forse Paragone non sa che è già così, a parte che da noi, in caso di decadenza, è possibile ripresentare domanda dopo 18 mesi dal provvedimento. Lo slogan, tanto per cambiare è: inasprire le pene per i furbetti.


Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022: Italia Sovrana e Popolare

Anche la coalizione di Italia Sovrana e Popolare, nata dall’unione tra Toscano, Rizzo e Ingroia, non fa menzione del Reddito di Cittadinanza. Non ci è dato dunque sapere cosa ne pensa la coalizione, tuttavia Marco Rizzo aveva del Reddito di Cittadinanza un’idea molto chiara già nel 2018. Condividiamo con voi il suo pensiero espresso in questo video del 2018 che abbiamo trovato in rete. Lo slogan è: lavorare meno lavorare tutti.


Il Reddito di Cittadinanza secondo Lega

Matteo Salvini, leader della Lega, intenderebbe procedere con la riforma del Reddito di Cittadinanza. Si legge dal loro programma:

“• per i percettori inidonei al lavoro, mantenere il sostegno al reddito, rivedendo i criteri di accesso e la scala di equivalenza, dando maggior peso al quoziente familiare, rimodulando gli importi in funzione delle differenti soglie di povertà assoluta (e quindi del potere d’acquisto) registrate sul territorio nazionale;
• per i percettori idonei all’attività lavorativa, la misura viene invece riformata trasformandola in un vero e proprio ammortizzatore sociale finalizzato all’occupazione. Corso di formazione, tirocinio e contrattualizzazione dei percettori a fine percorso, attraverso il coinvolgimento delle agenzie private del lavoro, delle associazioni datoriali e attraverso l’utilizzo di incentivi fiscali e contributivi per l’assunzione dei percettori.”

Oltre a rivedere e riformare cose, non si sa se in meglio o peggio, la Lega si prefigge anche di cambiare ente erogatore. Il tal caso il Reddito di Cittadinanza verrebbe erogato dal Comune e non più dall’INPS.

Qui trovate il programma elettorale 2022 della Lega di Matteo Salvini.


Il Reddito di Cittadinanza nei programmi elettorali 2022: Movimento 5 Stelle

Se non ci fosse stato il Movimento 5 Stelle oggi non ci sarebbe il Reddito di Cittadinanza, di questo dobbiamo dargliene atto. Eppure, sfogliando il programma del partito di Giuseppe Conte oggi troviamo solo queste due righe:

RAFFORZAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive. Monitoraggio delle misure antifrode.

In sintesi, fare qualcosa per trovare lavoro a chi percepisce l’RDC e controllare che nessuno faccia il furbo. Per carità, ottimi presupposti, ma non sono loro al governo dal 2018?

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Qui trovate il programma elettorale 2022 del M5S


Il Reddito di Cittadinanza secondo Partito Democratico

Dalle pagine del Programma del PD 2022 riportiamo:

Dopo l’introduzione del salario minimo e del Reddito di Cittadinanza (che andrà opportunamente ricalibrato secondo le indicazioni elaborate dalla Commissione Saraceno, vedi in fondo all’articolo) è necessario completare il sistema con un altro meccanismo: l’integrazione pubblica alla retribuzione (in-work benefit) in favore dei lavoratori e delle lavoratrici a basso reddito, come proposto dalla Commissione sul lavoro povero (?). Questo tipo di integrazione introduce nel sistema opportuni incentivi di ricerca e permanenza di occupazione, permette l’emersione del lavoro nero e incentiva al lavoro. In questo quadro, appare utile favorire la cumulabilità tra sussidi e lavoro, senza disincentivare la partecipazione al mercato del lavoro, anche in questo caso secondo le indicazioni della Commissione Saraceno. Infine, proponiamo di ridurre il periodo minimo di residenza in Italia per accedere al Reddito di Cittadinanza, oggi fissato in 10 anni.


Il Reddito di Cittadinanza secondo Più Europa

Che Più Europa sarebbe se non seguisse l’agenda del nonno d’Europa? Dal programma del partito infatti si legge soltanto “riformare il reddito di cittadinanza nella direzione indicata dal Governo Draghi”. Ciò significa:

  • un miliardo di euro destinati al miglioramento dei controlli sui beneficiari del RdC
  • migliorare il sistema delle offerte lavorative in maniera netta ed efficace
  • massimo due offerte di lavoro (di cui la seconda su tutto il territorio nazionale) pena la decadenza
  • riduzione di 5 euro in più al mese in caso di rifiuto della prima offerta (5 il primo mese, 10 il secondo mese, e così via)


Il Reddito di Cittadinanza secondo Europa Verde e Sinistra Italiana

Bonelli e Fratoianni, in linea con il Partito Democratico, intendono “difendere e rafforzare il Reddito di Cittadinanza. Le modalità di riforma fanno sempre riferimento al rapporto elaborato dalla Commissione presieduta da Chiara Saraceno (vedi prossimo paragrafo), con l’obiettivo strategico di arrivare ad un vero Reddito Universale di Base” (vedi agenda 2030).

Qui trovate il programma di Europa Verde + Sinistra Italiana


Cos’è la Commissione Saraceno

Si tratta di Comitato (cosiddetto Scientifico, anche se non vi sono scienziati all’interno del comitato e anche se l’unica scienza trattata è quella matematica) per la valutazione del Reddito di cittadinanza. Fanno parte del comitato:

Chiara Saraceno, in qualità di rappresentante del Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
Angelo Marano, Direttore generale della Direzione generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale in rappresentanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
Cristina Berliri, dirigente della Divisione II della Direzione generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale, competente in materia di attuazione del Reddito di cittadinanza, in rappresentanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
Anna Chiara Giorio, in rappresentanza dell’ANPAL;
Marco Centra, in rappresentanza dell’INAPP;
Daniele Checchi, in rappresentanza dell’INPS;
Paola Bozzao, in qualità di esperto indipendente;
Andrea Ciarini, in qualità di esperto indipendente;
Nunzia De Capite, in qualità di esperto indipendente;
Maurizio Franzini, in qualità di esperto indipendente;
Cristiano Gori, in qualità di esperto indipendente.

Dalla discussione sono emersi dei punti di fragilità che la Commissione Saraceno intenderebbe risolvere. Ecco quindi una serie di proposte emerse dalla Commissione che qui riporteremo in breve:

  1. Per facilitare l’accesso agli stranieri, portare il periodo di residenza in Italia necessario per ricevere il Reddito di Cittadinanza a 5 anni
  2. Ridurre la soglia di partenza per i nuclei di una persona da 6000 a 5400 euro;
  3. Equiparare, nella scala di equivalenza, i minorenni agli adulti, attribuendo a tutti, dal secondo componente la famiglia in su, il coefficiente 0,4;
  4. Portare il valore massimo della scala di equivalenza a 2,8 (2,9 in presenza di persone con disabilità);
  5. In caso di decadenza dal diritto al beneficio a causa di non ottemperanza agli obblighi da parte di un componente della famiglia, la decadenza valga solo per questi, quindi per la sua quota, non per l’intero nucleo.
  6. Differenziare il contributo per l’affitto in base alla dimensione del nucleo familiare, riducendolo per i nuclei di una sola persona e incrementandolo progressivamente al crescere del numero dei componenti.
  7. Nella determinazione del reddito ai fini del calcolo dell’importo del RDC considerare, per chi inizia a lavorare o è già occupato, il reddito da lavoro solo per il 60%, senza limiti di tempo, ma fino a quando viene raggiunto il reddito esente da imposizione fiscale (nel 2021, 8174 euro per i redditi da lavoro dipendente e 4800 per i lavoratori autonomi), considerando al 100% la parte eccedente tale soglia;
  8. Considerare il patrimonio mobiliare (i soldi sui conti correnti) come una delle tre fonti per calcolare l’importo di RdC spettante – insieme a reddito familiare e RdC – che, in quanto liquidabile, contribuisce a determinare la capacità di spesa (potere di acquisto) di una famiglia;
  9. Prevedere che una parte del patrimonio mobiliare non sia liquidabile in quanto costituisce un cuscinetto riserva per le famiglie, per un ammontare di 4.000 euro (nel caso di famiglia con un solo componente);
  10. Calcolare l’entità del RdC dovuto come la differenza tra la soglia di reddito complessivo che il RdC intende garantire e la somma del reddito disponibile e della quota di patrimonio liquidabile;
  11. Richiedere la dichiarazione di immediata disponibilità solo dopo l’indirizzamento ai CPI e ai servizi sociali e solo a coloro che sono indirizzati (o reindirizzati successivamente) ai primi;
  12. Nella considerazione dell’entità minima della retribuzione accettabile rimodularla in base all’orario di lavoro per tenere conto anche di occupazioni part time;
  13. Per quanto riguarda l’orario di lavoro ritenuto congruo, invece di riferirsi a rapporti di lavoro a tempo pieno o con orario di lavoro non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro, stante che in molti casi questo riferimento non è possibile, fare riferimento a rapporti con orario di lavoro non inferiore all’60% dell’orario a tempo pieno previsto nei contratti collettivi di cui all’art. 51, d.lgs. n. 81/2015;
  14. Considerare, almeno temporaneamente, congrui non solo contratti di lavoro che abbiano una durata minima non inferiore a tre mesi, ma anche contratti di lavoro per un tempo più breve, purché non inferiori al mese, per incoraggiare persone spesso molto distanti dal mercato del lavoro ad iniziare ad entrarvi e fare esperienza;
  15. Eliminare le severe disposizioni che, ai fini della congruità dell’offerta lavorativa, fissano, dopo la prima offerta, il distanziamento del luogo di lavoro entro 250 chilometri dal luogo di residenza, ovvero su tutto il territorio nazionale, disposizioni palesemente assurde e inutilmente punitive per lavori spesso a tempo parziale e con compensi modesti;
  16. Estendere l’attuale incentivo alle imprese che assumono i beneficiari del RdC anche nel caso di: i) assunzioni con contratto a tempo indeterminato con orario parziale, ii) assunzioni con contratto a tempo determinato, purché con orario pieno e di durata almeno annuale;
  17. sospendere, almeno temporaneamente in attesa che il meccanismo divenga più fluido ed efficiente, il requisito della presenza dell’offerta di lavoro sulla piattaforma;
  18. Oltre a rafforzare e formare adeguatamente l’organico dei servizi sociali comunali, specie laddove è più sotto-dimensionato, occorre definire meglio un sistema di governance molto complesso, che vede interagire soggetti diversi – pubblici, di terzo settore, privati – oltre a valutare se utilizzare criteri di priorità generali e rigidi per coinvolgere i beneficiari nei PUC (i componenti adulti della famiglia più giovani) sia il modo più adeguato per far funzionare i progetti e per rafforzare le capacità delle persone;
  19. Abolire l’obbligo di spendere l’intero contributo economico entro una scadenza predefinita;
  20. Ridurre i vincoli sull’utilizzo.


Sondaggio sul Reddito di Cittadinanza

Di seguito per voi il nostro sondaggio per sapere cosa ne pensate del Reddito di Cittadinanza e secondo quale programma lo riformereste.

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