Home Disoccupazione Il Reddito di Cittadinanza sostituirà il REI. E la Naspi va riformata

Il Reddito di Cittadinanza sostituirà il REI. E la Naspi va riformata

da Redazione
Il Reddito di Cittadinanza sostituirà il REI

Il Reddito di Cittadinanza sostituirà il REI. Dal 2019 il Reddito di Cittadinanza andrà a sostituire l’attuale REI, ma cosa succederà con la NASPI?

 

Il Reddito di Cittadinanza partirà definitivamente dal 2019. Si tratta di una misura di sostegno al reddito per le famiglie sotto la soglia di povertà. Tutte le famiglie che oggi beneficiano dei REI potrebbero dunque accedere al sussidio del Reddito di Cittadinanza.

Ad oggi l’importo massimo di cui una famiglia può beneficiare con il Reddito di Inclusione è di 539,82 su base mensile. Per ottenere il massimo dell’importo, all’interno del nucleo familiare devono esserci almeno 6 componenti. Con il Reddito di Cittadinanza l’importo spettante i single sarà di massimo 780 euro. Una famiglia con due figli a carico potrebbe arrivare a percepire fino a 1638 euro al mese.

Un’ottima notizia, dunque, per tutte le famiglie che ad oggi sono costrette a vivere nell’indigenza e che vedranno raddoppiare o triplicare il sostegno economico da parte dello Stato. Nel 2018 abbiamo battuto il nostro stesso record: sono infatti oltre 5 milioni gli italiani sotto la soglia di povertà.

Il Reddito di Cittadinanza andrà quindi a sostituire definitivamente il REI, di conseguenza le due prestazioni non saranno compatibili. Questo permetterà quindi al Governo di risparmiare 2.5 miliardi di euro, ovvero l’importo attualmente utilizzato per finanziare il REI.

 

Reddito di Cittadinanza e Riforma della Naspi

Ci auguriamo invece che il RdC non vada a sostituire la Naspi. Il Governo potrebbe risparmiare un altro paio di miliardi di euro, ma per i lavoratori precari e stagionali potrebbe essere un colpo basso.

L’importo della Naspi, infatti, può arrivare fino a 1300 euro netti al mese mentre l’importo massimo del Reddito di Cittadinanza pare fissato a 780 euro al mese a persona. La Naspi, inoltre, non è soggetta a limiti economici né reddituali ma solo a requisiti contributivi.

Sostituire la Naspi con il RdC andrebbe sicuramente a penalizzare i lavoratori, in particolar modo le categorie che percepiscono periodicamente l’indennità di disoccupazione, ovvero quelle che possiedono dei contratti stagionali, precari o ad intermittenza. Inoltre verrebbe meno anche la possibilità di richiedere la relativa anticipazione per l’apertura di un’attività autonoma.

Al momento nessuna certezza in merito è emersa dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio. Speriamo davvero che la Naspi non venga assorbita dal Reddito di Cittadinanza, auspicando piuttosto un riforma dell’indennità di disoccupazione.

La normativa Naspi, come abbiamo potuto vedere, è infatti piena di buchi normativi (ne abbiamo parlato qui e qui) e questo ha creato non pochi problemi ai lavoratori in disoccupazione, alcuni dei quali hanno perso mesi e mesi di sussidio, alcuni altri il sussidio stesso. A tal proposito rinnoviamo l’invito a firmare la nostra petizione.

 

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