Per l’indennità COVID-19 respinta fino alla scorsa settimana era solo possibile intraprendere un’azione giudiziaria avverso il provvedimento dell’Istituto. Ora l’INPS apre anche alle richieste di riesame.
Indennità COVID-19 600 euro respinta, l’INPS apre alle richieste di riesame. Ne avevamo già parlato in questo articolo quando vi avevamo informato della possibilità di fare ricorso avverso il provvedimento di reiezione. Fortunatamente l’Istituto, resosi conto della grande mole di domande respinte erroneamente, e cioè facendo riferimento a dati presenti negli archivi INPS. Ma se i dati presenti negli archivi INPS non sono completi, o sono approssimativi, sarà comunque possibile inviare una richiesta di riesame.
Indennità COVID-19 respinta, come presentare richiesta di riesame
Per la domanda di indennità COVID-19 che risulta respinta può essere inviata una richiesta di riesame in diverse modalità:
- contattando il numero verde INPS 803 164 chiedendo di inviare una richiesta di riesame tramite una segnalazione. In tal caso dovete aver cura di lasciare un recapito telefonico: a segnalazione inviata dovrete ricevere un sms con il numero della segnalazione, la quale potrà anche essere consultata online attraverso il sito INPS nella sezione INPS RISPONDE
- scrivendo una mail all’indirizzo [email protected] (il nome della sede va verificato all’interno del portale INPS – sedi INPS). Il nome della sede INPS deve essere quello della sede a cui è stata inoltrata la domanda
- scrivendo una PEC alla sede INPS competente
- utilizzando il servizio online disponibile a breve nella sezione ESITI all’interno della domanda di bonus 600 euro
Per le modalità 2, 3 e 4 sarà necessario allegare la documentazione attestante il merito del riesame. Ad esempio, se dovete inviare un riesame per una domanda respinta per mancata iscrizione alla gestione separata potete allegare screenshot dell’estratto contro contributivo dal quale si evince la data dell’iscrizione alla gestione separata.
Consigliamo di allegare sempre copia di un documento d’identità.
Quando non si può presentare richiesta di riesame ma si può solo fare ricorso
Qualora nella comunicazione di reiezione sia presente la seguente dicitura “Avverso il presente provvedimento Lei può proporre azione giudiziaria da notificare alla Sede Inps territorialmente competente” l’utente avrà solo la possibilità di inviare un ricorso giudiziario, ricorso oneroso che deve essere presentato tramite un legale.
Prima di procedere con il ricorso però vi consigliamo di contattare il numero verde INPS e provare comunque ad inviare una richiesta di riesame.
A chi spetta il bonus di 600 euro
Per il solo mese di Marzo 2020 le categorie di lavoratori che potranno chiedere l’Indennità COVID-19 sono:
- liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020
- lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (CO.CO.CO.) attivi alla data del 23 febbraio 2020, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria
- autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (artigiani/commercianti) non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
- lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che alla data del 23 febbraio 2020 hanno terminato il periodo indennizzabile NASPI
- dipendenti stagionali del settore agricolo che, alla data del 23 febbraio 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo
- lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi (cambiato in 7 giorni dal nuovo DL rilancio ma si attendono aggiornamenti sul riesame delle domande respinte) giornalieri versati nell’anno 2019 al Fondo EX-ENPALS, da cui è derivato un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione, a condizione che i lavoratori non siano titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della disposizione
L’indennità COVID-19 non è compatibile con:
- Reddito di Cittadinanza/Pensione di Cittadinanza nel mese di Marzo 2020
- prestazioni pensionistiche dirette al mese di Marzo 2020
- rapporto di lavoro dipendente
