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Lavoro domestico tra truffe e cartelle pazze

da Redazione
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Molti datori o ex datori di lavoro domestico si sono visti recapitare in questi giorni una lettera in cui l’INPS richiede il pagamento dei contributi per rapporti di lavoro già cessati e, in alcuni casi, mai avvenuti

 

Il contratto di lavoro domestico prevedere il pagamento trimestrale dei contributi da parte del datore di lavoro per colf e badanti. Al termine del contratto il datore di lavoro è tenuto a comunicarne l’avvenuta cessazione all’INPS.

Oggi succede però che se anche voi avete pagato tutto e avete correttamente comunicato la cessazione, l’INPS vi richiede un rimborso di migliaia di euro. Perché? Si scopre solo ora che gli archivi dell’istituto non sono aggiornati e così lo stesso non è stato in grado di registrare le comunicazioni di cessazione dei rapporti di lavoro regolarmente avvenute.

Pare dunque che nella maggior parte dei casi il contributo non sia dovuto in quanto il rapporto di lavoro  in questione risulta essere già terminato da diversi anni. In molti casi la lettera è arrivata anche agli eredi di datori di lavoro deceduti.

Le verifiche sono partite dal lontano 2006, questo ha comportato la generazione di debiti che ammontano a diverse migliaia di euro, debiti da saldare entro 30 giorni. Ma niente paura, se siete in regola con i pagamenti potrete risolvere il disguido con pochi semplici passaggi.

Vediamo cosa fare nei vari casi in cui il pagamento è ritenuto non dovuto.

 

IL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO E’ TERMINATO DA TEMPO

Nel caso in cui il rapporto è già cessato e si è in regola con il versamento contributivo basterà inviare un fax al numero verde INPS 800 803 164 con la seguente documentazione:

  • la prima pagina dell’avviso di pagamento appena ricevuto
  • la documentazione attestante l’avvenuto pagamento o l’avvenuta cessazione del rapporto di lavoro domestico
  • il modello di dichiarazione che trovate all’interno della lettera o un’autodichiarazione in carta semplice in cui si dichiara la data in cui è cessato il rapporto di lavoro
  • la copia di un documento d’identità fronte/retro 

 

Se non si dispone della documentazione necessaria a certificare l’avvenuta cessazione perché trascorsi troppi anni o perché smarrita, dovrebbe bastare la sola autodichiarazione. Meglio ancora se questa fosse firmata anche dal lavoratore: in tal caso deve essere allegato anche un suo documento d’identità.

Una volta inviato il fax è consigliabile contattare il numero verde INPS 803 164 per verificare che sia arrivato, che sia leggibile e che sia stato inoltrato correttamente alla sede INPS competente.

Qualora l’INPS dovesse considerare attendibile la vostra comunicazione comunque non risponderà. Per i più ansiosi è consigliabile un ulteriore check direttamente presso gli sportelli della sede INPS per avere conferma che tutto sia andato a buon fine e poter finalmente dormire tranquilli.

 

IL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO NON E’ MAI AVVENUTO

Amara sorpresa anche per alcuni cittadini che nella loro vita non sono mai stati intestatari di alcun rapporto di lavoro domestico, e che si sono visti recapitare una richiesta di pagamento per rapporti di lavoro mai intrapresi.

In questo caso l’INPS non ha colpe, non si tratta di errori ma entriamo direttamente nella sfera delle truffe.
Può capitare, infatti, che un cittadino extracomunitario, con lo scopo di ottenere un permesso di soggiorno o il  rinnovo dello stesso, inserisca nel portale dell’INPS un’assunzione fittizia da parte di un cittadino qualunque.

Tuttavia questo tipo di truffa non è semplice da eseguire: il truffatore deve essere in possesso del PIN del malcapitato, o, in alternativa, deve essere d’accordo con un intermediario che abbia la delega ad operare per conto di terzi. Per evitare truffe di questo tipo è bene non comunicare a nessuno il proprio PIN INPS, o variarlo nel caso in cui pensate che qualcuno sia entrato in possesso del vostro codice (clicca qui per modificare il tuo PIN INPS).

 

Se pensate di essere stati truffati:

  • presentare denuncia presso il più vicino comando dei carabinieri
  • recarsi nella propria sede INPS e consegnare una copia della denuncia avendo cura di farsi rilasciare una ricevuta di protocollo

 

Se non avete la possibilità di recarvi presso la sede INPS di competenza potete comunque mandare un fax al numero verde 800 803 164 allegando:

  • prima pagina dell’avviso di pagamento ricevuto dall’INPS
  • copia della denuncia
  • copia di un documento d’identità fronte/retro

 

Una volta inviato il fax è consigliabile contattare il numero verde INPS 803 164 per verificare che sia arrivato, che sia leggibile e che sia stato inoltrato correttamente alla sede INPS competente.

Qualora l’INPS dovesse considerare attendibile la vostra comunicazione comunque non risponderà. Per i più ansiosi è consigliabile un ulteriore check direttamente presso gli sportelli della sede INPS per avere conferma che tutto sia andato a buon fine e poter finalmente dormire tranquilli.

 

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