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Modello RED, redditi per Invalidità Civile e Assegno Sociale: ecco chi rischia la revoca della pensione

da Redazione
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I percettori di assegno sociale o di prestazioni legate ad invalidità civile o inabilità sono tenuti a comunicare annualmente i redditi all’INPS. Vediamo come evitare la revoca della pensione per la mancata comunicazione


Modello RED, redditi per Invalidità Civile e Assegno Sociale: chi rischia la revoca della pensione e come presentare domanda di ricostituzione. Le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l’assegno sociale sono prestazioni collegate al reddito. Ciò significa che il pagamento spetta solo nel caso in cui il richiedente dimostri di non possedere un reddito superiore al limite previsto dalla legge.

Per questo è necessario comunicare annualmente ad INPS la propria situazione reddituale con il MODELLO RED. Si deve compilare il modello solo se il titolare della prestazione non sia tenuto alla dichiarazione dei redditi (ad esempio nel caso in cui non si posseggano altri redditi oltre la pensione).


Per quali pensioni e prestazioni si deve compilare il Modello RED

Il Modello RED deve essere compilato se si percepiscono una o più delle seguenti pensioni e prestazioni economiche:

  • pensione di inabilità (di cui all’articolo 12 della legge 30 marzo 1971, n. 118, di conversione in legge, del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5);
  • assegno mensile di assistenza (alias pensione di invalidità civile di cui all’articolo 13 della legge n. 118/1971);
  • pensione ai ciechi civili (di cui alla legge 27 maggio 1970, n. 382);
  • pensione ai sordi (di cui all’articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381);
  • assegno sociale (di cui all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e all’articolo 19 della legge n. 118/1971).


Compilare il Modello RED per scongiurare la revoca della pensione

Con il Messaggio n° 3350 del 12-09-2022 INPS informa di aver inviato decine di migliaia di solleciti. Tra questi circa 37.000 non hanno provveduto alla compilazione del modello RED né hanno dato riscontro a quanto richiesto.

È importante inviare il Modello RED se si possiede una delle prestazioni sopra indicate poiché si rischia seriamente la revoca della pensione, assegno sociale o altra prestazione in godimento.

È possibile compilare il Modello RED:

  • in autonomia cliccando qui e facendo l’accesso con le proprie credenziali SPID/CIE/CNS
  • telefonicamente tramite il Contact Center INPS 803 164 da fisso, o 06 164 164 da cellulare con PIN TELEFONICO
  • tramite gli sportelli della propria sede INPS previo appuntamento
  • tramite gli enti di patronato/CAF


Limiti reddituali invalidità civile e assegno sociale 2018

Nella Circolare n° 186 del 21-12-2017 sono indicati i limiti reddituali in vigore per l’anno 2018.
Per l’Assegno Sociale il limite reddituale massimo annuo da non superare era pari a:

  • 4.853,29 euro limite di reddito personale
  • 16.721,19 euro limite di reddito coniugale

Per la pensione di Invalidità Civile (ovvero assegno mensile di assistenza) il limite reddituale massimo annuo personale da non superare era pari a:

  • 16.664,36 euro in caso di invalidità totale (100%)
  • 4.853,29 euro in caso di invalidità parziale (74-99%)


Come procederà l’INPS per la verifica delle posizioni “dormienti”

Al fine di acquisire le dichiarazioni reddituali, l’Istituto procederà secondo le seguenti modalità:

  • estrazione dei soggetti in età lavorativa attiva (fascia di età da 18 a 66 anni e 7 mesi), beneficiari di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di pensione per cecità assoluta o parziale, di pensione per sordità;
  • invio della nota di preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R, con la quale si ribadirà l’esigenza di un riscontro reddituale;
  • entro 60 giorni dall’invio della comunicazione, i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti attraverso la specifica domanda telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008”, secondo le modalità illustrate al successivo paragrafo 4;
  • trascorsi 60 giorni dall’invio della comunicazione, in caso di mancato riscontro, l’Istituto procederà alla sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile e invierà ai cittadini interessati una comunicazione di sospensione della prestazione a mezzo raccomandata A/R;
  • allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione, senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all’anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della pensione p prestazione verrà inviata all’utente con raccomanda A/R.


Come ripristinare la pensione revocata con la domanda di ricostituzione reddituale

Se non avete mai risposto all’INPS, o non avete mai ricevuto alcun sollecito, e vi siete accorti della revoca solo il giorno in cui siete andati a ritirare la pensione avete comunque la possibilità di ripristinarla. Ovviamente, perché questo possa accadere, i vostri redditi per l’anno 2018 non devono superare i limiti imposti dalla normativa.

Potete inviare una domanda di ricostituzione reddituale tramite il sito INPS. Il percorso per presentare la domanda è il seguente: “Home” > “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione” > “Variazione prestazione pensionistica”. la scelta del sottomenu sarà: “Ricostituzioni/Supplementi” > “Ricostituzione pensione” > “Reddituale” > “Per sospensione art. 35 comma 10bis D.L. 207/2008”.

In alternativa è sempre possibile inviare una domanda di ricostituzione reddituale tramite patronato o CAF.

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