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Naspi 2019, tempi di pagamento e ritardi

da Redazione
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Quali sono i tempi di pagamento della Naspi? Quanto tempo bisogna aspettare per il primo pagamento? Il calcolo deve essere sempre effettuato a partire dalla data della domanda ma, a seconda dei casi, il primo pagamento potrebbe subire dei ritardi, anche di qualche mese.


Innanzitutto è bene ricordare che la domanda di Naspi, una volta terminato il rapporto di lavoro, deve essere inoltrata il prima possibile. Prima inviate la domanda e prima verrà disposto il pagamento. Possibilmente dovete inviare la domanda entro gli 8 giorni successivi al termine del rapporto di lavoro, poiché superato questo termine la decorrenza del pagamento parte dal giorno successivo a quello in cui viene inoltrata la domanda. Ovviamente la domanda non deve essere inoltrata oltre i 68 giorni dal termine del rapporto di lavoro altrimenti viene respinta.


Dopo quanto tempo arriva il primo pagamento di Naspi?

In linea di massima il primo pagamento della Naspi viene effettuato entro 30/60 giorni dalla data della domanda. Questo ovviamente nei casi normali , ovvero quei casi in cui non viene riscontrato alcun tipo di problema. Tuttavia non è sempre facile riuscire a prevedere le tempistiche dei pagamenti.
Il primo pagamento deve comprendere tutti gli arretrati a partire dalla data della decorrenza indicata nella lettera di accoglimento della domanda. La lettera arriva solitamente dopo il primo pagamento ma potete vederla in anteprima sul sito dell’INPS attraverso il servizio Cassetta Postale Online.


Quando si rischia il ritardo del primo pagamento?

Ci sono diversi casi in cui il primo pagamento, anche se la domanda è stata inviata entro gli 8 giorni successivi al termine del rapporto di lavoro, potrebbe subire dei ritardi. I tempi di pagamento infatti variano a seconda delle situazioni. Le più frequenti in cui si riscontra il ritardo del primo pagamento sono:

  • mancata consegna del modello SR163 e copia del documento d’identità. Questo modello è obbligatorio e deve essere allegato alla domanda telematica, oppure consegnato allo sportello dopo l’inoltro della domanda. E’ possibile anche inviarlo tramite mail come indicato in questo articolo
  • periodi contributivi non presenti. Se nel vostro estratto contributivo non sono presenti alcuni periodi di contribuzione questo potrebbe comportare dei ritardi in quanto l’INPS non è momentaneamente in grado di calcolare l’importo e la durata della vostra Naspi
  • mancata consegna del certificato di riacquisita capacità lavorativa. Questo certificato deve essere allegato alla domanda qualora il vostro rapporto di lavoro sia terminato in corrispondenza di un periodo di malattia. Il certificato deve essere rilasciato dallo stesso medico che ha certificato l’ultima malattia
  • motivazione del termine del rapporto di lavoro non valida. Se per errore il datore di lavoro invece che indicare il vostro licenziamento ha indicato le vostre dimissioni la domanda verrà respinta. In tal caso il datore di lavoro deve effettuare la modifica e voi dovrete successivamente presentare istanza di riesame. I tempi per il primo pagamento potrebbero allungarsi per diverse settimane
  • licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Se siete stati licenziati per giustificato motivo oggettivo la decorrenza della Naspi, se la domanda viene presentata entro gli 8 giorni successivi al termine del rapporto di lavoro, parte dal 38° giorno. E poiché ogni mese di Naspi viene pagato nel mese successivo, esattamente come lo stipendio, il primo pagamento di Naspi non arriverà prima i due mesi dalla data della domanda
  • scadenza contratto durante la maternità obbligatoria. Se il vostro contratto è scaduto durante la fruizione della maternità obbligatoria potete già da subito inoltrare la domanda di Naspi. Sappiate però che non verrà lavorata prima del termine della maternità. In molti casi può capitare che i tempi di pagamento potrebbero allungarsi di qualche settimana, non è ancora chiaro il motivo
  • domanda di Naspi presentata in modalità telematica con pin di tipo online e non di tipo dispositivo. Se la domanda viene presentata con un PIN NON DISPOSITIVO la stessa rimane nel sistema e non arriva all’INPS. Quindi il rischio è che inviate la domanda, avete il numero di protocollo e attendete invano una lavorazione che non avverrà mai. Affinché la domanda arrivi alla vostra sede INPS è necessario che il vostro PIN sia di tipo DISPOSITIVO.
  • accertamenti su una o più aziende presso cui avete lavorato negli ultimi 4 anni. Se l’INPS sta procedendo con degli accertamenti di natura debitoria o penale su una o più aziende presso cui avete lavorato potrebbe ritenere necessario bloccare i pagamenti (anche se sono già iniziati) fino a completa verifica della posizione. Anche in questo caso potrebbero esserci dei ritardi e i tempi di pagamento potrebbero allungarsi di qualche mese.
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