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Petizione Change.org, basta ai ritardi del pagamento dell’Assegno Unico Universale

da Redazione
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Dopo le centinaia di segnalazioni giunte alla nostra redazione per i ritardi nel pagamento dell’Assegno Unico, abbiamo deciso di lanciare una petizione su Change.org.


Petizione per la semplificazione della procedura per il pagamento dell’Assegno Unico Universale. Che si tratti di famiglie con genitori coniugati o divorziati, genitori soli o accompagnati, con figli minori o maggiorenni, in molti hanno sicuramente avuto dei problemi con la domanda di Assegno Unico. I più fortunati sono riusciti a comprendere la problematica per risolverla in tempi accettabili. Molti invece stanno ancora aspettando gli arretrati da Marzo 2022. Inaccettabile se si pensa che il nostro INPS è il più grande ente previdenziale d’Europa.

La procedura di gestione delle domande, come già in precedenza denunciato dal nostro blog, è totalmente automatica, gestita cioè da un fantomatico Sistema Centrale. Di fatto si tratta di un computer posto in una sede sconosciuta alla quale né i cittadini né i funzionari delle sedi INPS posso accedere.


Ritardi e complicazioni per i pagamenti dell’Assegno Unico

Complice la normativa mai troppo chiara, gli incroci con l’ISEE aggiornato al netto delle nascite nel nucleo familiare, i ritardi dell’INPS nel rilascio della documentazione richiesta (vedi modello RDC-COM/AU uscito solo a fine Maggio 2022)e le risposte ai problemi spesso indecifrabili, le lavorazioni delle domande di Assegno Unico spesso subiscono ritardi anche di qualche mese.

La maggior parte delle difficoltà si riscontrano nel caso in cui uno dei due genitori percepisca il Reddito di Cittadinanza. Il Sistema Centrale in tal caso blocca la procedura, e quindi i pagamenti, ad entrambi i genitori in attesa della verifica dei dati che spesso impiega più di qualche settimana. Anche questo genera un inevitabile ritardo nel pagamento dell’Assegno Unico.


Il flop dell’incrocio dei dati

Nonostante INPS stia incrociando i dati con gli istituti di credito per la verifica delle titolarità dei conti correnti e con l’ANPR del Ministero dell’Interno per l’accertamento dello stato di famiglia, la procedura di verifica spesso trova degli errori. Ad esempio se il conto corrente indicato in domanda è cointestato, cioè intestato sia alla mamma che al papà, e la domanda è intestata al genitore il cui nome è stato inserito dalla banca al secondo posto nella titolarità del conto, la procedura si blocca ed il pagamento non viene effettuato.

Il blocco potrebbe avvenire anche in caso di diversa residenza tra un genitore e i figli. Se ad esempio un genitore ha la residenza diversa dal figlio, seppur con lo stesso domicilio, viene richiesto di aggiornare i dati all’anagrafe. Questo accade poiché nella domanda di Assegno Unico, a differenza di tutte le altre domande, non è possibile indicare il domicilio dei componenti del nucleo familiare, bensì solo la residenza. Tuttavia non è scritto da nessuna parte che un genitore con residenza diversa da quella del figlio non possa percepire l’Assegno o che venga meno la potestà genitoriale che ne stabilisce il diritto.


Prelevamento su RdC spesso impossibile

La normativa prevede anche che l’intero importo erogato su RdC in merito all’Assegno Unico possa essere interamente prelevato in contanti. Questo però non accade sempre. Quando l’utente non riesce a prelevare in contanti viene rimbalzato da INPS a Poste e da Poste a INPS senza riuscire a risolvere il problema.

Inoltre non è chiaro se tale importo, come quello relativo al reddito di Cittadinanza, debba essere o meno speso entro la fine del mese successivo. L’incertezza e l’impossibilità di trovare una soluzione fanno sì che alla fine l’utente rinuncia al suo diritto della gestione dei soldi contanti utilizzando l’importo dell’AUU semplicemente usando la Carta RdC.


Firma la petizione su Change.org per semplificare e velocizzare i pagamenti dell’Assegno Unico

Le tante segnalazioni inviate all’INPS non sono evidentemente bastate per risolvere la situazione, ormai al limite del paradossale. Per questo abbiamo voluto lanciare una petizione per far sentire la voce delle migliaia di famiglie italiane che attendono i pagamenti che gli spettano di diritto.

Con l’aumento dei costi di tutti beni primari non è più possibile risparmiare. Non è giusto attendere un pagamento per mesi, magari essendo costretti a chiedere prestiti ad amici, parenti o, peggio ancora, ad istituti di credito.

Lo Stato deve pagare, e se ci sono delle problematiche deve poter fornire al cittadino chiaramente e tempestivamente tutte le informazioni necessarie per poter risolverle. La nostra vita ha un valore, così come il nostro tempo.

Chiediamo quindi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e alla stessa INPS, che la gestione delle domande di Assegno Unico, così come tutte le altre, venga effettuata da parte delle sedi INPS di competenza dei richiedenti, al fine di:

  1. affidare il lavoro, e quindi anche i nostri diritti, ai dipendenti INPS che retribuiamo mensilmente con le nostre tasse
  2. poter comprendere le problematiche relative alle domande poste “in evidenza
  3. potersi interfacciare con persone fisiche che gestiscono direttamente le domande e che possano risolvere velocemente le problematiche
  4. ricevere il pagamento il prima possibile

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