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RdC stranieri, domanda sospesa in attesa di decreto ministeriale

da Redazione
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Reddito di Cittadinanza sospeso per gli stranieri. A causa di un emendamento inserito nel decretone le domande sono ferme in attesa di un decreto ministeriale che tarda ad arrivare


Pagamenti RdC bloccati dal mese di Ottobre 2019 e domanda sospesa in attesa di decreto ministeriale. E’ questa la sorpresa per i cittadini stranieri che attualmente risiedono nel nostro paese, anche per quelli che da anni vivono e lavorano in Italia. Per i cittadini che avevano presentato la domanda in Marzo il Reddito di Cittadinanza era stato pagato come anche per tutti i cittadini italiani. Poi in Ottobre, con l’obbligo di presentazione dell’autocertificazione è stato sospeso. Chi ha presentato la domanda dal mese di Aprile, invece, non ha ancora visto nemmeno un euro.

Noi italiani difficilmente ci sconvolgiamo ormai di fronte alla spirale burocratica del nostro paese. Ci nasciamo dentro e veniamo quasi cullati dal vorticoso, continuo moto ciclico dei giri di peppe, delle cartacce fotocopiate, delle firme e controfirme, dei timbri e controbolli. Per questo quando ci ritroviamo a spiegare certe situazioni agli stranieri quasi ci viene da sorridere. Per scherzarci su, per sdrammatizzare un po’, perché tanto lo sappiamo che nulla sta cambiando e nulla cambierà, se non in peggio. Di fatto, col sorriso sulla faccia e il rammarico nel cuore, vi stiamo dicendo che non potete mangiare perché manca un pezzo di carta firmato. Il secondo perché ve lo spiega Nanni Loy con questo episodio tratto dal film Made in Italy del 1965 ed interpretato da Nino Manfredi.


Con la Circolare 100 del 05/07/2019 l’INPS recepisce il decreto legge e chiarisce in merito quanto segue:

“La norma, al comma 1-bis, pone l’obbligo in capo ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea di produrre in fase di istruttoria, ai fini dell’accoglimento delle domande, una certificazione dell’autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana.

Il comma 1-ter dell’articolo 2, peraltro, prevede che le disposizioni del comma 1-bis non si applicano nei seguenti casi: a) nei confronti di cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea aventi lo status di rifugiato politico;

b) qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente; c) nei confronti di cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea nei quali è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni di cui al predetto comma 1-bis.

Al riguardo, il comma 1-ter demanda ad un decreto attuativo del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l’individuazione dei Paesi i cui cittadini sono esonerati dall’obbligo di cui al comma 1-bis, per oggettiva impossibilità di produrre tale documentazione.


Ciò posto, nelle more dell’emanazione del citato decreto attuativo, l’Istituto ha provveduto a sospendere l’istruttoria di tutte le domande presentate a decorrere dal mese di aprile 2019 da parte di richiedenti non comunitari.
Dopo la pubblicazione del predetto decreto ed in relazione al contenuto dello stesso, l’Istituto provvederà a definire le domande in argomento.”

In quanto tempo si sbloccheranno le domande

Se sulla vostra posizione Reddito di Cittadinanza leggete “domanda sospesa in attesa di decreto ministeriale” mettetevi l’anima in pace, ma comunque tenetevi pronti. Di fatto è già complicato l’iter burocratico che un cittadino straniero dovrebbe seguire per ottenere il sussidio. Ma il vero paradosso sta proprio nel fatto che, non essendo ancora pronto il decreto con la lista dei paesi per i quali è richiesta la documentazione e quelli invece esonerati, non è possibile nemmeno presentare i documenti.

Ciò significa che i cittadini stranieri che hanno provveduto sin dall’inizio a seguire l’iter per l’ottenimento dei documenti richiesti non possono comunque consegnarli. Anche perché pare che l’INPS non solo debba attendere la lista presente nel decreto fantasma, ma non abbia ancora nemmeno la possibilità di caricarli in piattaforma.

Pare comunque che il decreto in questione sia già stato firmato il 21 Ottobre da Luigi Di Maio. Per la pubblicazione si attende la registrazione da parte della Corte dei Conti che dovrebbe impiegare non più di due settimane.

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