Reddito di Cittadinanza e vaccini obbligatori, perché è stato inserito l’art.7 comma 9 e a chi è rivolto?
Reddito di Cittadinanza e vaccini obbligatori. Immediatamente dopo l’uscita in Gazzetta Ufficiale del decreto n. 4 del 28 gennaio 2019 molti attivisti sensibili al tema dei vaccini hanno posto in evidenza il comma 9 dell’articolo 7, che riportiamo di seguito:
In caso di mancato rispetto degli impegni previsti nel Patto per l’inclusione sociale relativi alla frequenza dei corsi di istruzione o di formazione da parte di un componente minorenne ovvero impegni di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, individuati da professionisti sanitari, si applicano le seguenti sanzioni:
a) la decurtazione di due mensilità dopo un primo richiamo formale al rispetto degli impegni;
b) la decurtazione di tre mensilità al secondo richiamo formale;
c) la decurtazione di sei mensilità al terzo richiamo formale;
d) la decadenza dal beneficio in caso di ulteriore richiamo.
Reddito di Cittadinanza e vaccini obbligatori, la paure dei free-vax
Che il Movimento 5 Stelle abbia pian piano abbandonato la lotta contro i vaccini obbligatori e le lobby farmaceutiche era ormai fatto assodato da mesi. Per questo molti attivisti per la libertà vaccinale, sentendosi anche un po’ traditi dall’unica forza politica che fino a pochi mesi fa difendeva le loro istanze, insospettiti e ormai prevenuti sul Movimento, hanno letto in questo passaggio una sorta di ricatto da parte dello Stato. Sostanzialmente molti ipotizzano che chi non vaccinerà i propri figli non avrà diritto al Reddito di Cittadinanza.
Di fatto il comma 9 non è abbastanza esplicito da poter far tirare subito le somme, per questo la correlazione tra Reddito di Cittadinanza e vaccini obbligatori al momento rimane solo un’ipotesi, anche perché si tratterebbe dell’ennesima delusione da parte del Movimento 5 Stelle verso parte del suo elettorato: dapprima strenui difensori della libertà di scelta fino all’obbligo vaccinale inserito tra le righe di un decreto che poco o niente c’entra con la tutela della salute pubblica (ammesso si tratti effettivamente di salute).
Reddito di Cittadinanza e tutela della salute, le altre ipotesi
C’è chi ipotizza si possa trattare di un passaggio inserito per alcune categorie specifiche di cittadini, come ad esempio rom, sinti, senzatetto e nomadi più in generale, ma anche famiglie semplicemente poco educate al rispetto delle norme igieniche.
Appartenendo ad una delle fasce più povere della popolazione, infatti, essi saranno sicuramente un target di riferimento per il Reddito di Cittadinanza. Ma si sa, in campi, baracche e roulotte non sono certamente igiene e pulizia ad avere la meglio. Spesso nei campi rom vengono a mancare anche le forniture di acqua e corrente elettrica e queste condizioni incidono non poco sullo stato di salute delle persone, in particolare di anziani e bambini.
In tal caso il comma 9 potrebbe essere inteso come una spinta in più per alcune famiglie che, anche con l’aiuto del sussidio, potranno prestare maggiore attenzione per mantenere uno stato di buona salute.
Reddito di Cittadinanza e controlli
Al momento nessun dato è certo e per avere delle informazioni più precise bisognerà attendere l’effettiva entrata in vigore del decreto, soprattutto per capire quanto e in che modalità questi aspetti potranno essere controllati. Per quel che riguarda l’ipotesi vaccini sarebbe sicuramente più semplice fare il match con le informazioni presenti presso le ASL mentre i controlli in accampamenti e campi rom risulterebbero certamente più complicati da portare a termine.
