Con il messaggio INPS 10 febbraio 2024, n. 623 l’istituto comunica la pubblicazione di un nuovo servizio telematico che dovrà essere usato dalle ASL per validare le certificazioni dichiarate dagli utenti all’interno della domanda ADI
Validazione delle certificazioni ADI per l’ASL, l’aumento procedure burocratiche rallenta il sussidio. Quanti di voi hanno già smesso di pensare che le procedure telematiche e i sistemi digitali con cui siamo ormai costretti ad interfacciarci siano effettivamente stati progettati per agevolare la vita dei cittadini? Noi abbiamo già smesso da un pezzo. Avete idea di quanto fosse più facile, anche solo fino a dieci anni fa, interfacciarsi con le istituzioni e vedersi riconosciuti nell’immediato i propri diritti? Sembra assurdo dirlo, perché in Italia la burocrazia è talmente radicata, da decenni, che ci stupisce come ancora non gli abbiano dedicato un ministero.
Non si tratta di nostalgia dei tempi passati, dei fogli di carta o delle file interminabili negli uffici pubblici, ma è solo un banale paragone. È vero, ci si alzava anche molto presto la mattina, ma con l’anima in pace e tutta la calma di chi sa di aver preso un giorno di permesso appositamente per chiudere una pratica, ci si metteva in fila ad attendere il proprio turno. Si sapeva però che alla fine dei giri si portava a casa il risultato. Oggi invece non solo abbiamo difficoltà anche solo a prendere un appuntamento presso un ufficio pubblico, ma quando ci riusciamo, e abbiamo la possibilità di interfacciarci con un essere umano, il più delle volte scopriamo che il nostro problema è causato da qualcun altro, che non si sa chi è né dov’è, e che i tempi di risoluzione ignoti diventano biblici. Per non parlare poi di quando la colpa di certi intoppi diventa delle procedure telematiche, del blocco dei sistemi, delle macchine, del sistema centrale.
Avete idea di cosa significhi dare la colpa ad un computer? Oltre ad indurre rassegnazione nell’interlocutore, significa che prima o poi quel computer si prenderà anche dei meriti, e non sarà certamente un bel momento.
Assegno di Inclusione e burocrazia
E così un sussidio che dovrebbe agevolare la vita dei cittadini in difficoltà diventa un percorso ad ostacoli con procedure lunghe, complesse e infinite. Lo SPID, il patronato, l’ISEE, la domanda online, il PAD, l’iscrizione al SIISL, l’attesa per la verifica dei dati, le incongruenze tra DSU e ANPR che non si sa chi le deve risolvere, l’incrocio delle dita per l’incrocio dei dati con le varie banche dati pubbliche.
Ora, dopo due mesi, spunta un ennesimo servizio online che dovrà essere usato dalle ASL per certificare quanto dichiarato dagli utenti in sede di domanda. E si sa, più sono gli enti coinvolti e più alta è la probabilità che i tempi di attesa si allunghino, dando vita ad uno scaricabarile infinito servito su un piatto d’argento.
Il nostro giudizio potrebbe risultare un po’ affrettato, d’altronde il sussidio è fresco di due mesi, le piattaforme digitali tutto sommato stanno funzionando e molti già hanno avuto la propria carta e la propria ricarica, ma abbiamo visto tutte le problematiche già esistenti sulle procedure del Reddito di Cittadinanza: benché la procedura fosse molto più snella di quella dell’ADI dopo 4 anni dal suo rilascio alcune problematiche risultavano irrisolvibili determinando così infiniti ritardi sui pagamenti e grandi problemi economici, nemmeno a dirlo, per le famiglie in attesa del sussidio.
Validazione delle certificazioni ADI da parte delle pubbliche amministrazioni
Il nuovo servizio “Validazione delle certificazioni ADI” dovrà essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni competenti per validare la dichiarazione, indicata nella domanda ADI, relativa a:
- certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio per il richiedente e/o per i soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare (decreto 154 del 13 dicembre 2023);
- inserimento nei programmi di cura e assistenza con data antecedente a quella di presentazione della domanda di ADI.
Il servizio è rivolto alle strutture sanitarie (ASL) che abbiano rilasciato le relative certificazioni e indicate dallo stesso richiedente nella domanda di ADI.
Per tutti i dettagli è possibile consultare il messaggio 10 febbraio 2024, n. 623.
